Squillo senza risposta truffa: cosa fare e come agire

Se ti è capitato di ricevere uno squillo senza alcuna risposta, sappi che può essere una truffa. Da un po’ di tempo a questa parte, i cyber criminali hanno escogitato questo metodo che ha già coinvolto migliaia di italiani.

Se nelle truffe più comuni il malintenzionato si finge un operatore delle più comuni aziende come Enel, Poste Italiane oppure la tua banca di fiducia, con questa truffa il tuo telefono riceverà soltanto uno squillo e dopodiché la linea cadrà.

Squillo senza risposta: wanghiri la nuova truffa giapponese

Come abbiamo accennato, quella dello squillo senza risposta è la nuova truffa che sta coinvolgendo tantissime persone. Con un solo squillo sul tuo cellullare, e una notifica di “chiamata senza risposta accompagnato da una serie di altri squilli, la maggior parte delle volte tutti provenienti dallo stesso numero di cellullare, la voglia di richiamare è molto alta.

Questo piccolo metodo messo in atto dai truffatori è davvero molto efficace, in quanto è perfettamente in grado di arrivare a quello che è il suo obiettivo, ovvero quello di scaturire la curiosità di migliaia di povere vittime.

I malcapitati, spinti dall’istinto a richiamare il numero, cadono a pieno nella truffa. Dopo aver richiamato il numero della “chiamata persa”, il credito telefonico viene prosciugato in pochissimi secondi, in quanto (senza esserne a conoscenza) il numero dei cyber criminali una rete a “tariffazione speciale”che può arrivare a costare anche 10 euro al minuto.

Il nome di questa truffa squillo è wanghiri. La parola ha origini giapponesi, che significa “uno squillo e far cadere la linea”, ma è molto nota non solo in Italia ma in tutto il mondo, sotto il nome di ping call”, ovvero “telefonata rimbalzo”.

Tutte le vittime di questa truffa vengono adescate in modo completamente casuale. Solitamente i numeri di telefono che poi sono quelli che vengono coinvolti nella truffa, vengono rintracciati in modo automatico da alcuni software informatici che sono in grado di fare una serie di telefonate a raffica.

Come ci si può difendere dal wanghiri?

Se vuoi sapere come ci si può difendere dal wanghiri, forse il consiglio più saggio sarebbe quello che ci trasmette ogni mamma fin dalla nostra nascita: “non parlare con gli sconosciuti”.

Purtroppo, al giorno d’oggi evitare la truffa è impossibile. Nel caso in cui si riceva uno squillo, noi ti suggeriamo caldamente – a meno che tu non riconosca il numero – di non richiamare.

Se ti arrivasse lo stesso squillo dallo stesso numero, il consiglio che ti diamo è quello di bloccare quest’ultimo in entrata, attraverso e impostazioni dello smartphone.

In alternativa si possono scaricare delle app che non solo sono in grado di bloccare i prefissi internazionali, ma possono creare delle blacklist.

Cosa fare in caso si fosse vittima di una truffa telefonica?

Qualora ti accorgessi di essere stato vittima di una truffa telefonica, la prima cosa che devi fare è quella di contattare il tuo operatore telefonico e richiedere il motivo dell’addebito sospetto.

Parlare con il tuo operatore, ti permetterà di fare maggiore chiarezza e capire se gli addebiti effettuati siano stati stipulati per far fronte a degli abbonamenti oppure dei servizi a tariffazione speciale.

Nel caso di abbonamenti sottoscritti ingiustamente e inconsapevolmente, molto probabilmente godrai di un rimborso.

Denunciare alla polizia postale e delle Comunicazioni è una cosa molto utile per aiutare le forze dell’ordine a tenere traccia del fenomeno appena segnalato.

Con questo articolo, speriamo di essere stati chiari ed esaustivi nella risposta riguardo alla truffa dello squillo senza risposta.

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